domenica 5 settembre 2010

Amsterdam



Ecco un po' di immagini della nostra vacanza ad Amsterdam.
Non c'eravamo mai stati, e ci è piaciuta davvero tanto. Ce la siamo girata tutta a piedi, e abbiamo anche fatto un giro sul battello. Ci è piaciuta la gente, tutti gentilissimi e disponibili, ci sono piaciuti i canali, le case storte, i gatti che giravano un po' ovunque (negozi compresi), le bancarelle di aringhe, le case galleggianti, le luci che di sera si riflettono sull'acqua...

Ho letto attentamente vari commenti in rete, primi fra tutti quelli di Elena di Comidademama, e mi sono serviti tantissimo.
E' una città in cui torneremo sicuramente, e magari riusciremo a visitare anche i dintorni, che questa volta abbiamo volutamente tralasciato.
Più avanti scriverò un racconto più dettagliato, tempo permettendo!
a presto

Posted by Picasa

lunedì 30 agosto 2010

Lonza al profumo di mirto

Non so se l'ho già detto, ma io sono metà sarda (padre) e metà fiorentina (madre).
Ogni tanto sento quindi il richiamo della parte sarda che mi spinge a cercare accostamenti e profumi tipici della Sardegna.
Ieri ho comprato delle belle fettine di lonza e ho subito pensato di abbinarle al mirto, che cresce in due grandi vasi sul mio terrazzo.

E' una ricetta semplice e veloce:

Lonza al profumo di mirto

8 fettine di lonza
pangrattato q.b.
olio evo
mirto fresco, una decina di foglioline
un cucchiaio di parmigiano grattugiato
uno spicchio d'aglio tritato

Prima di tutto, ho fatto un'emulsione di olio al mirto, seguendo pari pari uno spunto di "La Belle Auberge" (la sua ricetta dell'emulsione al basilico è qui, come salsina per i suoi bellissimi Ravioloni d'estate): ho messo nel boccale del frullatore a immersione un dito d'olio, ho aggiunto le foglioline di mirto e ho frullato,
quindi ho spennellato le fettine di lonza con quest'emulsione e le ho appoggiate su un piatto.
Ho poi mescolato il pangrattato con il parmigiano e l'aglio tritato, ho passato le fettine nel pangrattato e le ho messe su una teglia rettangolare coperta da carta forno.
Le ho infornate a 190° per dieci minuti (toglietele appena sono dorate, altrimenti diventano secche) e poi ce le siamo pappate con l'accompagnamento di un bel bicchiere di Cannonau....
Ah, il richiamo delle origini!


giovedì 12 agosto 2010

Fagioli freschi (con pasta!)

Lo so, sono poco produttiva, ma dopotutto è vacanza, no? Certo che cucino, ma spesso non ho il tempo per fotografare... A proposito, tra poco spero di fare delle foto decenti. Per adesso, accontentiamoci di quelle che riesco a fare...
Comunque, ecco qua: veloce e facilissima, gustosa e nutriente, perfetta per le giornate freschine che a volte capitano in questa estate un po' strana: pasta e fagioli.


La ricetta (per due persone)

Pasta e fagioli

Fagioli freschi 300 gr
una cipolla
aglio
salvia
concentrato di pomodoro
1 bicchiere di passata di pomodoro
pasta corta 150 gr


Ho cotto questi buonissimi borlotti (freschi ci mettono pochissimo, circa mezz'ora) in acqua con l'aggiunta di un po' di salvia, poi gli ho in parte dato una frullatina con il frullatore ad immersione, ma poco, in modo che non si spappolassero troppo.
Ho fatto un soffritto con cipolla e aglio, ho aggiunto i fagioli passati e quelli interi con la loro acqua di cottura, ho aggiunto due cucchiai di concentrato di pomodoro e la passata, e dopo qualche minuto ho buttato la pasta.
Aggiungete a piacere sale, pepe o peperoncino, volendo la polvere di peperoni cruschi che ci sta benissimo.
Ah, io ho anche aggiunto un poco di rosmarino fresco tritato, perchè mi piace molto sia con i fagioli che con i ceci.
e buon appetito...

mercoledì 7 luglio 2010

Fagiolini in umido di Fabio Picchi

Fabio Picchi lo conosco da anni. Non di persona, purtroppo, ma a Firenze è un'istituzione. Il suo ristorante, Il Cibreo, me lo ricordo fin da piccola nei racconti di amici e parenti che c'erano stati e riferivano di cibi meravigliosi e di un'ottima accoglienza. Sì, perchè nonostante io viva da molto tempo a Bologna, sono nata e ho vissuto fino a 22 anni a Firenze.


L'ho seguito anche in tv, su Eat Parade, dove ho apprezzato le sue ricette ruspanti e saporite, semplicissime, dal sapore di casa. A essere sinceri, l'olio che ci mette lui è un po' troppo per me, se ne usassi così tanto peserei 150 kg...però il concetto che passa è senza dubbio di non lesinare sul gusto.
Comunque ho comprato il suo libro "I dieci comandamenti per non far peccato in cucina", e l'ho trovato una lettura molto godibile. Più che godibile... certe volte sono proprio scoppiata a ridere di gusto, perchè Picchi è bravissimo a scrivere e descrivere i suoi ricordi in modo da renderli perfettamente condivisibili da chi legge.
Tra le ricette che ho deciso di provare dal suo libro, questa è la prima che ho fatto. Anche mia nonna cucinava così i fagiolini, ma non li cuoceva nel modo suggerito da Picchi.


Ok, mi sono dilungata un bel po', quindi ecco la ricetta:


Fagiolini in umido numero uno di Fabio Picchi


Lui non dà indicazioni precise sulla quantità degli ingredienti, quindi tra parentesi vi dico come ho fatto io, ma naturalmente ognuno deve seguire il suo gusto personale.


Prendete dei fagiolini (io 750 gr), togliete le estremità e lavateli.
Senza scolarli troppo dall'acqua del lavaggio, metteteli in un tegame a bordi alti con cipolle affettate (io una bionda grossa), aglio tritato (io molti spicchi, credo almeno 6), due pomodori pelati (io 3 pomodori San Marzano), olio evo, pepe, peperoncino, sale, prezzemolo tritato e, a fine cottura, basilico spezzettato.
Coprite il tegame (anche se lui non lo specifica) e accendere il fuoco bassissimo. I fagiolini si cuoceranno con la loro acqua di lavaggio e con il sugo dei pomodori. Se necessario, dopo una mezzoretta aggiungere poca acqua.
Io li ho tenuti al fuoco 40 minuti, e ho ottenuto una cottura in cui i fagiolini sono ancora croccanti e per niente sfatti.
Picchi suggerisce di mangiare questo piatto, semplice ma davvero gustoso, tra il tiepido e il freddo.


Dopo un rapido assaggio, non posso che dargli ragione: mi è sembrato di mangiare un pezzo di estate... non saprei come spiegare altrimenti quel misto di cipolla, aglio e pomodoro, uniti al sapore deciso dei fagiolini e del basilico, che mi riporta alle estati della mia adolescenza, a stanze in ombra, a tavole apparecchiate all'aperto, al rumore delle cicale e al profumo dei pini della Maremma.


Se provate questa ricetta, ditemi se anche a voi sono venute in mente le estati della vostra infanzia, o se devo procurarmi un bravo psicologo!!!


Buon appetito!

venerdì 2 luglio 2010

Il mio primo post: Focaccia Locatelli con pomodorini



E' con grandissima emozione che sto per pubblicare il mio primo post su questo blog appena nato...


Tanto per rompere il ghiaccio, cominciamo subito con un classico, inflazionato ma comunque ottimo nella sua semplicità: la Focaccia Locatelli, in una delle sue innumerevoli variazioni.


L'ho fatta stamattina in fretta e furia per il mio ragazzo, che se l'è pappata per pranzo (non tutta, eh, però una buona metà, farcita con patè di olive, mozzarella e rucola; beato lui che è secco...), e l'unica variazione che ho fatto è la maggior quantità di acqua rispetto alle versione riportata da Sigrid qui  e l'aggiunta di pomodorini pachino.


Comunque, ecco qua


Focaccia Locatelli con pomodorini


500 gr farina 0
350 ml acqua
12,5 gr lievito di birra fresco (metà panetto)
2 cucchiai di olio extravergine
1 cucchiaino di sale

Salamoia:

65 gr acqua
65 gr olio (io di solito faccio 80gr acqua e 50 gr olio)
25 gr sale (io 10 gr)


Il procedimento è facilissimo: impastate velocemente gli ingredienti con un cucchiaio di legno, coprite e fate riposare per 10 minuti. Poi oliate una teglia rettangolare media, rovesciateci l'impasto e mettete un po' d'olio anche sulla sua superficie (io ce l'ho spruzzato con il vaporizzatore), e lasciatelo lì altri 10 minuti. Nel frattempo lavate 10/15 pomodorini, tagliateli a metà e metteteli in una ciotolina, cospargeteli con olio, sale, origano (o altre erbe a vostro piacere), in modo che si formi un po' di sughetto.


Passati i 10 minuti, tornate al vostro morbido impasto e, con la punta delle dita, massaggiatelo delicatamente, per far sì che ricopra tutto il fondo della teglia, poi coprite ancora per altri 20 minuti. A questo punto prendete i mezzi pomodorini e premeteli uno per uno nell'impasto con la parte tagliata verso l'alto, in modo che affondino un poco; ora è il momento della salamoia, ma invece di quella classica ho usato il sugo dei pomodori a cui ho aggiunto direttamente circa 50 gr di acqua, ho sbattuto con una forchetta e ho rovesciato tutto sulla focaccia.


Accendete il forno a 220° e, dopo altri 20 minuti di riposo, potete infornare la vostra focaccia e tirarla fuori dopo 25 minuti. Ora dovete resistere finchè non è almeno tiepida, e poi potete divorarla tranquillamente...